E’ la seconda volta che mi reco a Berlino: la prima per curiosità, la seconda per approfondire. Perché di Berlino non si vede mai abbastanza, la si vede trasformarsi sotto i propri occhi: evolve e recupera la propria storia, quella terribile che la lega ad Hitler, al nazismo, allo sterminio, e che vuole essere un monito per gli anni a venire, per ricordare, ed anche quella recente del muro, della divisione, della stasi, della riunificazione.
Così visito per tre giorni pieni questa città senza vederne mai abbastanza, ma a sufficienza per sapere che ci vorrei tornare.
Mesi prima della partenza mi imbatto in un’ottima offerta di Easyjet che da Roma ci porterà all’aeroporto di Berlino Schoenefeld dal quale per raggiungere la città si impiegano 30/45 minuti di taxi oppure si possono prendere i mezzi pubblici a disposizione, tutto dipende dall’orario dell’arrivo. Arrivando noi a mezzanotte, abbiamo dovuto prendere un taxi.
L’albergo che abbiamo scelto è una pensione a Charlottenburg con un ottimo rapporto qualità prezzo, e la posizione è molto buona: nei pressi di una metro e in una zona commerciale.
Il nostro primo giorno consiste nell’attraversare Berlino dal nostro albergo fino ad Alexander Platz: nel tragitto visitiamo la Helmut Newton Fundation, museo fotografico dedicato ad Helmut Newton, incontriamo un mercatino di vecchie cianfrusaglie per poi scoprire che se ne trovano in grande quantità a Berlino, attraversiamo il parco Tiergarten, luogo di ritrovo per i Berlinesi nelle giornate di bel tempo; continuando la passeggiata raggiungiamo la Porta di Brandeburgo, il Reichstag, che è la sede del parlamento tedesco sormontato da una grande cupola vetrata e dal quale si gode una bella vista della città, passeggiamo per Unter den Linden che ci porta all’isola dei musei, la zona centrale di Berlino con molti musei, BabelPlatz, la piazza dove si vuole ricordare il primo rogo pubblico di libri all’epoca nazista, e poi infine esausti, ad Alexander Platz, crocevia di persone di tutte le età, luogo di ritrovo e di passaggio, sormontata dalla famosa antenna televisiva di 368 metri: a 207 metri c’è un ristorante dal quale si può godere un Berlino in lungo e largo.
Stanchi e affamati torniamo verso la pensione questa volta in metro e ceniamo in un buon ristorante greco dietro la pensione.
Il giorno seguente riprendiamo a girovagare per la città con prima destinazione l’East Side Gallery: si tratta di una galleria artistica all’aperto dove alcuni artisti hanno realizzato le loro opere su un tratto di 1.3 km del muro che divideva la città in due parti. La East Side Gallery vuole essere il memoriale internazionale alla libertà. Da lì prendiamo la metro e andiamo a mangiare un curry wurst, cioè lo mangia chi non è vegetariano, al famoso Curry 36. A poca distanza da qui c’è il vecchio aeroporto Tempelhof di Berlino che ha una lunga storia, ed anche un passato nazista, chiuso nel 2008 e scopriamo che non si può neanche visitare. Proseguiamo poi verso il caratteristico Checkpoint Charlie dove ci sono due finte guardie americane che presidiano il passaggio tra l’est e l’ovest, e un museo sulla storia del muro.
Per rimanere in tema ci dirigiamo verso Postdamer Platz e incontriamo la Topografia del terrore, un monumento a testimonianza delle carceri della Gestapo.
A Postdamer Platz sono presenti dei tratti di muro e dei cartelli informativi sulla storia del muro. La piazza è sovrastata dal Sony Center, un enorme complesso con grandi vetrate che contiene caffè, ristoranti, cinema, il parco giochi della Lego. E’ un posto piacevole dove riposarsi e riprendere fiato. Dalla piazza dopo che ci siamo ritemprati con un gelato, passeggiamo alla scoperta di altri quartieri di Berlino.
Il terzo giorno lo dedichiamo totalmente alla parte est di Berlino. Non abbiamo tempo di visitare le prigioni della Stasi, che però ho visitato la volta precedente e le consiglio vivamente, sono una testimonianza molto toccante. Per la visita della zona est partiamo da Alexander Platz e saliamo per Karl-Liebknecht-Strasse; ci addentriamo sulla sinistra e vaghiamo per un quartiere deserto dove non si aggira anima viva che però per la tipologia di locali e di negozi deve trasformarsi nel pomeriggio in un quartiere molto vivo.
Dopo aver preso il caffè in quello che poi scopriamo essere il ‘famoso’ Bar Gagarin, proseguiamo il giro nel quartiere e poi verso il Volkspark. Per il pranzo ci fermiamo su Marienburger strasse in una ottima paninoteca (Marienburgerstr. 47) che offre un buon menu anche per vegetariani!!! Attraversiamo il parco, incontriamo una fabbrica di birra ormai chiusa da anni e arriviamo sulla Karl-Marx Alle in stile architettonico stalinista.
Un gelato ad Alexander Platz e la nostra maratona a Berlino va verso la conclusione. Sì tre giorni sono pochi per assaporare tutta la città, ma per averne un bell’assaggio e rimanere con il desiderio di tornare, sono sufficienti!