Ci è voluto un po’ di tempo per scegliere dove andare in vacanza per 5gg il primo gennaio, avevo diverse opzioni in mente, ma alla fine ho scelto Valencia. Mi sono un po’ documentata, poi ho comprato in tutta fretta a pochi giorni dalla partenza, il biglietto aereo e prenotato l’albergo in pieno centro e poi ho cominciato a fare la lista delle cose da fare e vedere.
Nei miei piani avevo previsto il noleggio dell’auto per un giorno, un’escursione con mezzi locali per un altro e il resto dedicarlo a Valencia, anche se, vedendo che la città non è molto grande, ho cominciato a pensare che 5gg erano troppi.
E invece grande sorpresa, la città è meravigliosa, tranquilla, rilassante, e assolutamente non noiosa.
Con la compagnia aerea Vueling siamo arrivati con un volo diretto da Roma a Valencia. Dall’aeroporto due linee di metro portano in città, ed una delle due ferma proprio a due passi dall’albergo Vincci Lys dove soggiorniamo, che è stata un’ottima scelta.
Il giorno in cui arriviamo è il primo dell’anno e la città dorme per tutto il giorno: le attrazioni, i musei ed i posti per mangiare sono quasi tutti chiusi. Così dopo un giro intorno all’albergo, facciamo il nostro primo pasto al costo di un euro a pintxos, vale a dire un “assaggio” che può essere una tortilla, un mini hamburger, formaggio con marmellata, jamon, etc. Il numero dei pintxos viene determinato dal numero di stuzzicadenti che hai nel piatto.
Da lì cominciamo a perlustrare il centro della città muovendoci verso la parte sinistra, arrivando alla parte più nuova dove c’è il museo di arte moderna e arriviamo ai Jardines de Turia. Questi giardini di 8,5 Km di lunghezza sorgono sul letto del fiume che prima attraversava la città, il Turia appunto, del quale fu spostato il corso dopo che nel 1957 straripò. I giardini sono molto belli e ben attrezzati ed hanno una pista ciclabile che decidiamo di sfruttare nei prossimi giorni. Passeggiando per questi giardini, in una bella e assolata giornata, vediamo la città dal basso fino ad arrivare al trionfo architettonico della Ciudad de las artes y de las ciencias, che sorge proprio alla fine dei giardini.
Da lì decidiamo di raggiungere il mare, ma dopo essere arrivati al porto cediamo, abbiamo dormito poco, camminato tanto e decidiamo di prendere il tram che ci riporta in albergo.
La sera ci dirigiamo verso la parte più turistica, il centro storico dove sorge la cattedrale, nella speranza di poter mangiare qualcosa. La città in realtà si è svegliata e mentre durante il giorno c’era stato un assoluto silenzio, ora le strade sono invase dalla gente e da italiani.
Il giorno dopo ci dedichiamo alla città, facendo un giro nella zona est, verso il mercato Colon, un ex mercato dove ora risiedono locali dove bere o mangiare, e nei dintorni, le stradine di quella parte di Valencia sono deliziose. Passiamo per la Porta del Mar e poi ci addentriamo senza una meta precisa nei vicoli della città vecchia, scoprendo angoli piacevoli, per terminare sotto alla cattedrale, e continuiamo a girare fino ad arrivare al Mercato Central, un mercato di cibo, nei cui dintorni ci sono ristorantini spartani dove ci fermiamo per mangiare. Al Mercato Central alla fine non abbiamo acquistato nulla, ma con un po’ di dedizione, ci sono diverse cose che possono soddisfare il palato.
Dopo il pranzo visitiamo la Lonja de la seda, un monumento patrimonio dell’Unesco, che è l’antica sede del mercato della seta, interessante da visitare e che richiede poco tempo e pochi soldi (solo 2€).
Da lì attraversiamo di nuovo il centro per arrivare alle Torres de Serranos, una delle due torri rimaste dalle mura della città, nelle quali si può entrare e salire per ammirare un discreto panorama (costo 2€).
Dalla torre attraversiamo il ponte che attraversa i Jardin de Turia e ci troviamo nell’altra parte della città, al di là del vecchio corso del fiume. Qui la zona sembra molto condominio / residenziale, ad eccezione per il museo delle belle arti, ad ingresso gratuito, cui si affianca il giardino dei reali, che non ha nulla a che vedere con i Jardin de Turia.
Di lì a poco ci dirigiamo nuovamente verso l’altra parte della città e ne esploriamo altri vicoli.
Il giorno seguente decidiamo di fare una gita nei pressi di Valencia che ci sia possibile senza l’auto. Prendiamo l’autobus che ci porta al parco dell’Albufera in 30 minuti. Al centro informazioni non ci hanno spiegato bene dove l’autobus fermasse e ci hanno detto di scendere a El Palmar senza spiegarci bene cosa potevamo fare da qui. Il parco è costituito da un grande lago, abitato da molte specie di uccelli. In questa zona ci sono molte risaie e nel parco sono stati istituiti dei sentieri da percorrere a piedi per visitarlo.
Da El Palmar, se non si ha la macchina, si può fare una sola cosa, prendere una barca e fare un giro del lago (20€ per 45 minuti) ed la gita è davvero piacevole. Se fossimo venuti qui con la macchina avremmo potuto fare altre cose, ma ci rassegniamo, mangiamo la paella e prendiamo l’autobus per tornare in città. In serata, prima di cena, siamo nella zona del Mercato Colon, che ormai mi ha conquistato, di giorno e di notte, c’è un’atmosfera così piacevole.
Gli ultimi due giorni li passiamo in bicicletta. Noleggiamo due biciclette in centro da DoYouBike a 9€ al giorno e giriamo per il centro città e da lì siamo già nei Jardin de Turia e ci godiamo la pista ciclabile lunga 8,5Km, raggiungiamo il mare e pedaliamo sul lungo mare. In queste giornate di sole pacato, è stato veramente piacevole.
Tra le varie tappe del nostro peregrinare a bordo delle due ruote, c’è la Ciudad de las Ciencias. Il museo è orientato principalmente ai bambini, ma anche gli adulti curiosi sicuramente non si annoiano. Peccato che molte attrazioni erano fuori uso e lasciavano intendere un po’ di incuria. I biglietti per il complesso possono essere acquistati sul posto, online o nei centri di informazione turistica.
La spiaggia di Valencia è molto bella e mi ricorda quella di Barcellona, con un bel lungomare e spiagge profonde, pulite e attrezzate. All’inizio del lungomare, subito dopo il porto, comincia la carrellata di ristoranti dove si può gustare un’ottima paella (i consigliati sono La Marcelina e La Pepica, che sono uno appresso all’altro). Noi abbiamo optato per il ristorante La Pepica e la paella che abbiamo preso, di verdure, era veramente ottima.
Al ritorno dalla nostra gita in bici, il 5 gennaio, ci imbattiamo in una manifestazione di strada e tutta Valencia è bloccata. Con difficoltà mi oriento tra le strade chiuse per raggiungere il negozio del noleggio e riportare le bici, e scopriamo poi che la festa è per i Re Magi, che attraversano la città a cavallo per la gioia dei bambini. La festa è molto sentita in tutta la Spagna, tant’è che viene trasmessa la diretta da Madrid per la stessa processione.
Il giorno dopo il volo è molto presto e un taxi ci porta in aeroporto.
Unico neo di Valencia è l’organizzazione turistica. Gli uffici turistici che ci sono non offrono molte informazioni e sono scarsi di materiale informativo, cosa che reputo molto importante per godere appieno della vacanza in un posto nuovo. Da ciò ne consegue che le attrattive sono limitate a Valencia stesse e per fare delle visite “fuori porta” bisogna noleggiare una macchina e recepire informazioni via internet.
Ad esempio la visita al parco dell’Albufera poteva andare molto meglio se avessi trovato maggiori informazioni, avessi ricevuto indicazioni utili e fosse stata organizzata per accogliere turisti non automuniti. Inoltre volevo visitare il Rio Subterraneo alle grotte di San Josep ma per arrivare lì è necessario prendere un treno e poi un taxi. Peccato perché la visita sembra essere molto interessante.
Un altro posto che avevo individuato, ma sul quale non ero sicura se il periodo fosse buono, è la località di Montanejos, di interesse naturalistico dove si possono fare delle passeggiate e fare dei bagni termali. Anche qui, a meno di un’agenzia che organizzava un’escursione, non ho trovato nè molte informazioni su come organizzare escursioni in libertà sul posto, nè come raggiungerlo senza auto. Ma anche questo lo consiglio a chi decide di fare una visita in auto ai dintorni, anche perché questa zona offre molto a livello naturalistico ed ha alcune piccole città storiche dove poter fare una breve piacevole sosta.