Asia, Diari, Malaysia

Hong Kong e Borneo magico

Diario su un viaggio a Hong Kong e nel meraviglioso Borneo Malese

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1° GIORNO – 9 Luglio 2009

E’ il nostro primo giorno di vacanza. All’aeroporto di Fiumicino ci attende un volo della Cathay Pacific, compagnia asiatica di ottima qualità , che ci porterà dopo 12 ore e 30 minuti, ad Hong Kong.

2° GIORNO – 10 Luglio 2009

Alle 6 di mattina ora locale, arriviamo ad Hong Kong. Dopo aver recuperato le valigie ci organizziamo per arrivare al nostro albergo, che si trova nella zona nord di Kowloon, a Nord dell’isola di Hong Kong.

All’aeroporto è possibile acquistare due tipi di tessere per gli spostamenti con i mezzi pubblici: l’Octopus Card oppure l’Airport Express Travel Pass, che è stata la nostra scelta, con biglietto di andata e ritorno con il treno Airport Express.

Noi scendiamo alla fermata di Kowloon e da lì chiediamo come raggiungere il nostro hotel e ci indicano delle navette (Airport shuttle). Esiste infatti un sistema gratuito di collegamento tra la stazione del treno e diversi alberghi della città, tra cui anche il nostro, e in meno di 10 minuti siamo in albergo.

Il nostro albergo è il Royal Plaza Hotel (vedi le recensioni su tripadvisor), albergo di categoria elevata, che si trova in una zona molto commerciale, ma distante circa 30 minuti dall’isola di Hong Kong. La nostra stanza non è pronta, non ci resta che andare a fare un giro nei dintorni e colazione. L’albergo ha due ingressi nel centro commerciale Grand Center e un altro ingresso che porta in una zona residenziale, dalla quale però si raggiunge in 5 minuti la metro. Attraversando il centro commerciale si arriva invece nel cuore di Kowloon del nord, zona piena di negozi e mercatini (a Nathan road mi sembra che ci sia tutte le mattine). La nostra prima colazione ad Hong Kong è al Mac Cafe, dove Hello Kitty impera in ogni angolo. Dopo colazione e un piccolo giro nella zona, stremati dal sonno, dal fuso orario e dall’umidità fortissima, rientriamo in albergo sperando che la nostra stanza sia pronta.
La nostra stanza è molto grande (camera Deluxe) e ben arredata, con anche un angolo cottura (dall’odore che c’è sembra che qualcuno abbia portato un durian in camera).

Dopo un’oretta di sonno per riprenderci, nel pomeriggio ci dirigiamo a piedi fino al porto di Kowloon, attraversando in verticale la penisola e Nathan Road, passando attraverso zone commerciali, il parco Kowloon Park, il tempio taoista Sik Sik Yuen Wong Tai Sin Temple dove, nella zona antistante, si usa giocare a dama cinese. Il tempio è molto frequentato e ci si può imbattere in cerimonie locali. Dalla via principale, ci siamo concessi delle deviazioni verso le zone nascoste dai grattacieli, dove sembra di aver fatto un salto in un altro luogo, caratteristica tipica delle grandi città asiatiche, dove a zone di lusso sono affiancate zone molto residenziali o mercatini di vario genere. Arriviamo alla fine a Tsim Sha Tsui, dove si trova il porto e negozi e alberghi di lusso, tra cui lo storico Peninsula Hotel, dove le guide consigliano di gustare un buon te. Noi invece ci siamo diretti verso la passeggiata lungo mare, la Promenade, dalla quale si ammira l’isola di Hong Kong, disseminata di luci e grattacieli. Un tratto della Promenade prende il nome di Hollywood Road, per via dei disegni a forma di stella lungo il percorso, che contengono il nome di celebrità di Hong Kong, tra cui Bruce Lee al quale è anche dedicata una statua. Da qui tra le 20 e le 20.20 si può ammirare uno spettacolo che avviene su Hong Kong Island: i grattacieli creano un gioco di luci molto suggestivo.

Ai due capi della Promenade, c’è su un lato il molo per prendere lo Star Ferry che porta in 10 minuti ad Hong Kong Island (2 HKD o 2,5 HKD) e sull’altro il molo per raggiungere Macao.La nostra cena si svolge in un fast food perché non vediamo l’ora di andare a dormire. Il fast food di cui ora non ricordo il nome, per i vegetariani, ha anche un panino con tofu. Come stanno avanti i cinesi! 😉

3° GIORNO – 11 Luglio 2009

Oggi visitiamo Hong Kong Island, prendendo lo Star Ferry per guastarci la vista dell’isola. L’albergo mette a disposizione una navetta che passa ogni 20 minuti e che ferma vicino alla fermata della metro, vicino al traghetto per Hong Kong Island (a Canton Road) e un’altra nei pressi del molo per Macao.

Dopo una costosissima colazione in un centro commerciale, ci avviamo verso il molto per prendere il traghetto e per 2 HKD compriamo il gettone per passare il tornello (per chi ha l’Octopus Travel non ha bisogno di fare il biglietto) e salire sullo Star Ferry. La vista dell’isola si fa sempre più vicina e i grattacieli più imponenti e dopo 10 minuti siamo sbarcati.
Ci dirigiamo verso il Peak, il punto più elevato di Hong Kong dal quale si ammira un bellissimo panorama dell’isola e delle zone limitrofe. Per salire al Peak bisogna andare al terminal del Peak Tram, nei pressi del Central Pier 6, una delle uscite del molo. Lì si può prendere il Peak Tram che porta fino in cima dove c’è la Peak Tower. Il biglietto può includere il tram o anche la visita fino all’ultimo piano della torre, per avere un panorama ancora più bello (30/48 HK$).
Il tram sale quasi in verticale su per la collina dando un assaggio del panorama che si gusterà meglio da sopra. Arrivati ci troviamo dentro un centro commerciale molto turistico, la Peak Tower. Salendo fino all’ultimo piano, per chi ha il biglietto, si arriva ad un terrazzone che offre una vista a 360° di quello che è Hong Kong, la baia e i dintorni, una vista da non perdere. Anche se di lì a poco arriverà un acquazzone, la visuale è chiara.
Usciti dal centro commerciale facciamo un giro nella zona circostante, attraversata da sentieri asfaltati. La zona è molto verde e tranquilla ed è una delle zone residenziali più rinomate. Ci godiamo la passeggiata nel verde, lontani dal caos cittadino e incontriamo anche una piccola cascata. La pioggia ci sorprende e torniamo di corsa alla zona del centro commerciale per ripararci e per pranzare. Il ristorante thailandese che si trova di fronte al centro commerciale, è un pò caro, ma ha una vasta scelta di piatti (anche per vegetariani!).
Finita la pioggia e il pranzo, ci avviamo verso il tram che ci riporta nel centro di Hong Kong.  Il nostro giro prosegue verso il Central e Admirality, i quartieri centrali di Hong Kong investiti di negozi di marca e centri commerciali oltre a grattacieli con uffici. Stufi di negozi tutti uguali sulla via principale, giriamo per le vie internet e ci imbattiamo in un piccolo “Beer Fest”, sul quale non ci soffermiamo troppo e che sembra essere frequentato solo di turisti. Superato il “Beer Fest” ci ritroviamo in una parte di Hong Kong completamente diversa da quella sulla via principale a 300 metri di distanza. La vita scorre un pò più lentamente, ci si imbatte in negozietti di antiquariato cinese, piccoli caffè, templi discreti e nascosti. Una sosta ad un caffè è d’obbligo.
Alla fine del nostro giro ci ritroviamo sulla via principale e decidiamo di prendere uno dei caratteristici tram a due piani di Hong Kong (20 HKD a corsa), che ripercorre la via principale e ci porta verso CauseWay Bay, scendiamo ad una fermata qualunque e giriamo per un mercato affollatissimo che vende un pò di tutto e ci circonda con i suoi mille odori.A piedi ci dirigiamo verso il porto per prendere il ferry che ci riporta sul lato di Hong Kong dove si trova il nostro albergo. Cerchiamo un posto per mangiare e alla fine ci imbattiamo in Pizza Hut… Per tornare in albergo, metro e 10 minuti di passeggiata nel quartiere dormitorio!

4° GIORNO – 12 Luglio 2009

La giornata è dedicata alla visita di Macao, un’isola ad un’ora di traghetto da Hong Kong che invece di essere stata una colonia inglese è stata una colonia portoghese.Per raggiungere Macao dal nostro albergo prendiamo il servizio di navetta che ci porta nei pressi del porto, a sud di Rowloon. Lì ci perdiamo un pò e poi capiamo che ci dobbiamo dirigere al terminal all’estremità opposta di dove siamo saliti ieri per andare ad Hong Kong: il terminal si trova sulla destra, guardando l’isola di Hong Kong, e ci si arriva seguendo le indicazioni China Ferry. Sulla banchina di sinistra invece potete trovare il capolinea degli autobus e il Tourist Information.
Arrivati al terminal giusto acquistiamo i biglietti di andata e ritorno con il Fast Ferry, un’ora di traversata per 280 HKD per persona.
All’arrivo a Macao al Tourist Information si può prendere una cartina della città dove sono segnati gli autobus e il loro tragitto. Dopo aver girovagato un pochino per una parte di Macao che non è per nulla interessante, arriviamo al centro storico, al Largo do Senado, una piazza molto caratteristica sulla quale si affacciano bei palazzi di epoca coloniale. Da lì ci inoltriamo per le vie pedonali del centro e raggiungiamo la Cattedrale di San Paolo, della quale è rimasta principalente un’imponente scalinata e la facciata. Continuiamo il nostro giro e dopo qualche ora ci riavviamo verso il porto per il ritorno a Hong Kong. Il giro a Macao è consigliabile o se si parte molto presto escludendo il sabato e la domenica oppure per godersela di più è consigliabile dormire lì per una notte. Una toccata e fuga come la nostra ci ha permesso di assaporare poco dell’isola che ha degli spunti interessanti.

5° GIORNO – 13 Luglio 2009

Oggi raggiungeremo Kuching, capitale del Sarawak, facendo scalo a Kota Kinabalu che è invece la capitale dello stato del Sabah. Sabah e Sarawak formano il Borneo Malese.

E’ l’ultima mattina che ci svegliamo ad Hong Kong e ci concediamo qualche altra ora di passeggiata nei dintorni dell’albergo.

Mi imbatto nel Mongkok Computer Center, non facile da trovare se ci si aspetta un centro commerciale. L’ingresso è infatti come l’ingresso di un normale negozio che conduce in questo mercato di diversi piani, un vero labirinto, con molti negozi di elettronica, telefonia e computer. Se si ha pazienza si possono fare buoni affari, visto che di solito si può trattare. Io mi sono imbattuta nell’unico negozio della nikon che non contrattava sul prezzo… però ho fatto comunque il mio acquisto di un obiettivo per la mia reflex. Se andate di lunedi mattina, non andateci molto presto che molti negozi aprono tardi, quasi ad ora di pranzo.

Torniamo in albergo a recuperare le nostre valige, aspettiamo la navetta che ci porta alla stazione dei treni. Alla stazione c’è la possibilità di fare il check-in per chi viaggia con la Cathay Pacific e Dragon Air (la compagnia low cost di Cathay) e noi proviamo questa nuova soluzione. Al check-in si prospetta il problema dei nostri bagagli, visto che a Kota Kinabalu prenderemo la Malaysian Airlines e quindi effettuiamo un cambiamento di compagnia. Per questi due voli non prevedono il passaggio di bagagli nonostante siano compagnie che collaborano tra loro per altri voli. All’aeroporto provano a trovare una soluzione per i nostri bagagli. Non ci resta che incrociare le dita.

A Kuching i nostri bagagli non ci sono!!! Sono direttamente rimasti a Hong Kong. Facciamo la denuncia di smarrimento e un taxi, per 22 MYR, ci porta all’albergo Hilton Kuching (vedi le recensioni su tripadvisor) che si trova lungo il fiume.  La stanza è grande, spaziosa e pulita e come sempre ci vengono offerte due bottiglie d’acqua potabile. La giornata finisce qui e ci riposiamo per prepararci alla giornata seguente.

6° GIORNO – 14 Luglio 2009

La mattina mi sveglio e contemplo la vista della stanza sul fiume e Kuching: si alternano case a tratti di fitta foresta, vedo il Fort Margherita e L’Istana (la residenza dei Brooke che hanno avuto un ruolo fondamentale in questa parte del Borneo), il fiume e il Jalan market (una via di negozi e souvenir).

Nel prezzo dell’albergo è compresa la colazione, e la colazione dell’Hilton è sempre una super colazione. Pronti ad affrontare il caldo umido della zona, cominciamo la nostra perlustrazione di Kuching che ha un centro non molto grande a differenza della periferia. La città è divisa dal fiume in due, parte sud e parte nord. Il nostro albergo si trova nella zona sud e cominciamo proprio da lì e ci addentriamo nel centro città, verso la zona del Sarawak museum, e nei templi che incontriamo.
Il centro città è pieno di mercati e negozi, una moschea, templi cinesi e indù, un cimitero e posti per mangiare. Il pranzo lo consumiamo in un mercato al centro della città, Open Air Market, con bancarelle che offrono diversi tipi di cibo e posto a sedere: in due abbiamo speso meno di 10 MYR (2 euro). Il caldo ci riporta verso le 3 del poemriggio in albergo e alle 4 ci concediamo un massaggio rilassante presso il centro estetico dell’albergo.
La sera ci dirigiamo a Little Lebanon segnalato sulla Lonely Plante, un ristorante libanese all’aperto e al chiuso molto carino, dove si mangia molto bene.
Le nostre valige sono arrivate nel tardo pomeriggio.
7° GIORNO – 15 Luglio 2009
Oggi è il giorno dell’escursione presso il Bako National Park, uno dei tanti parchi del Borneo, facile da raggiungere da Kuching e facile da visitare. Abbiamo prenotato un escursione presso l’agenzia Borneo Adventure, segnalata sempre da Lonely Planet e da tanti altri viaggiatori. La prenotazione l’ho effettuata su internet prima della partenza dall’Italia. Volendo, l’ufficio dell’agenzia si trova a pochi passi dall’albergo dove soggiorniamo.
L’appuntamento è dopo colazione alle 8.25, ci passa a prendere un pullman con la nostra guida Robert, proveniente da una tribù che vive nel Batang Ai, un posto che ci consiglia di visitare assolutamente per un vero incontro con la natura. La partenza tarda un po’ per via di altri ritardatari che fanno il viaggio con noi ma che hanno un’altra guida in quanto si fermano a dormire una notte presso il parco. L’agenzia offre infatti sia tour giornalieri, che soggiorni nei bungalow del parco per una o due notti, che comprendono anche l’escursione notturna.

Dopo 45 minuti di viaggio arriviamo al molo sul fiume dove è attraccata la barca che ci porterà al parco, non raggiungibile in altro modo. La barca percorre il fiume, arriva al mare e si comincia a delineare il parco con le sue rocce particolari a ridosso dell’acqua o che emergono in mezzo al mare, una a forma di cobra è il simbolo del parco, e la vegetazione che cambia. Dopo essere approdati con la barca su una spiaggia, abitata da numerosi granchietti, a ridosso della foresta, che visitiamo dando un’occhiata ai dintorni. Il bagno in questo periodo è sconsigliato nella zona a causa di piccole meduse nell’acqua che non si vedono. Cominciamo la nostra esplorazione della foresta con la nostra guida che segue i sentieri segnalati e ci spiega molte cose e soddisfa altre nostre curiosità. Appena dentro la foresta incontriamo subito a distanza alcuni esemplari di scimmie nasiche, tipiche del borneo, che vivono sugli alberi per cibarsi delle sue foglie. Sono scimmie molto particolari. Quando nel silenzio della foresta si ode il fruscio degli alberi, sono loro che si muovono nella foresta alta. Robert ci dice che sopra la nostra testa ci sono due esemplari di femmine e nei dintorni c’è sicuramente anche un maschio, che infatti avvistiamo dopo poco.

I sentieri sono segnalati e possono essere seguiti anche senza una guida, ma esplorare la foresta con una guida esperta è chiaramente un’altra cosa. La guida ha un occhio esperto e ci segnala molte piante particolari e molti animali del sottobosco, ma bisogna stare molto attenti e silenziosi, altrimenti non si vede nulla. Nella zona non ci sono incredibilmente sanguisughe, il che dopo la precedente esperienza in Thailandia a diretto contatto con questi simpatici animaletti, ci rende molto felici.
Il pranzo è incluso nel prezzo e lo facciamo al ristorante del parco.

Dopo pranzo continuiamo il percorso passando davanti ai bungalow del parco  e proseguendo su un percorso dove è possibile avvistare i serpenti, percorso che si effettua su una passerella di legno. In realtà il percorso è preferibile farlo di notte, noi infatti non abbiamo visto granché se non delle tane di ragni nei tronchi degli alberi ed altri insetti.

La visita è giunta al termine, torniamo verso la barca, ripercorriamo il fiume all’indietro, avvistiamo un coccodrillo che si asciuga al sole ma che si immerge nell’acqua quando proviamo ad avvicinarci e approdiamo al molo.
Le regole per vistare una foresta sono:
– se si avvistano gli animali mantenere sempre una debita distanza anche per fare una foto
– non allontanarsi mai dal sentiero tracciato
– non infilarsi mai, neanche le mani, nei cespugli
– se si dorme nella foresta, controllare sempre sotto il letto e altri mobili e sotto le lenzuola e non lasciare mai la porta aperta neanche se vi trovate dentro la camera
Nella foresta ci sono animali di tutti i tipi e con opportune accortezze non si corre nessun pericolo e si trascorre una bellissima esperienza.
Nel tardo pomeriggio siamo in albergo e ci prepariamo per un altro massaggio in un centro convenzionato con l’albergo. La receptionist ci consiglia il massaggio cinese. Abbiamo scelto ad intensità media ed è stata un’esperienza molto dolorosa, anche per i giorni a venire.
La sera ceniamo ad una bancarella sul fiume dove mi portano un piatto vegetariano con carne!!! (per i vegetariani è un po’ difficile trovare da mangiare in Malaysia e avere la certezza che se chiedi che non ci sia carne o pesce, effettivamente non ci sia. Mi sono ritrovata a cambiare ristorante più volte…). Il mio compagno non soddisfatto neanche del suo piatto non vegetariano, mi invita a cercare un altro posto e scegliamo un posto turistico ahimè, dove però mangiamo bene.
8° GIORNO – 16 Luglio 2009
Oggi abbiamo la seconda visita prenotata con Borneo Adventure al centro di riabilitazione degli oranghi a pochi chilometri da Kuching, il Semengoh Wildlife Rehabilitation Center. Il centro è aperto durante tutto il giorno ma ci sono solo due orari, alle 10 e alle 15, in cui viene offerto agli oranghi in semi libertà il cibo.  Vengono fatti dei richiami verso la foresta e alcuni di loro arrivano dalla foresta e si fermano a banchettare. Arrivati lì, le guide del parco ci indicano il comportamento da seguire e cosa vedremo. Nel parco ci sono circa 23 esemplari in semi libertà ed altri ancora da integrare. Ci avvertono che in alcune giornate nessun orango si presenta a mangiare presso il centro. Non per questo la visita è una  bufala, solo che sono animali in semi-libertà e non è detto che abbiano fame e si avvicinino al centro. Comunque è possibile vedere quelli non ancora integrati.
La visita a noi è andata bene e vengono 5 oranghi di cui uno molto piccolo che arriva sulla schiena della mamma. Che emozione! Dopo 20 minuti circa, veniamo invitati a visitare il centro e poi veniamo riaccompagnati verso l’albergo. La visita in realtà può essere fatta anche senza agenzia e prendere un taxi o un autobus per raggiungere il centro e poi pagare il biglietto di ingresso. E’ necessario solo arrivare un’ora prima dell’inizio della visita delle 10 o delle 15.
Arrivati in albergo ci riposiamo e poi andiamo alla ricerca di un posto per mangiare. Ci dirigiamo all’ultimo piano di un parcheggio nel centro di Kuching dove ci sono una serie di bancarelle dove mangiare. Chiaramente anche questa volta per i vegetariani è una lotta e torniamo da Little Lebanon che è una certezza!
Pomeriggio di relax nella bella piscina dell’albergo e visita alla città nella parte nord, dove c’è l’Istana e il Fort Margherita (in ristrutturazione) e una parte della città più povera di quella sud. Per attraversare il fiume ci sono delle barchette che chiedono il pagamento di una tariffa a propria scelta.
Questa sera cena da Pizza Hut.
9° GIORNO – 17 Luglio 2009
Oggi visitiamo il Sarawak Cultural Village, un parco dove sono state riprodotte le case e longhouse tipiche delle tribù della zona, utile per conoscere la cultura della zona. Il centro è raggiungibile con una navetta che parte dall’hotel Grand Margherita dove si possono anche richiedere informazioni e comprare il biglietto (75 MYR per trasporto e ingresso a persona). Partiamo alle 9.10 e in un’ora siamo al museo. All’ingresso ci forniscono un passaporto con una cartina e una pagina per ogni longhouse presente nel parco, da timbrare all’interno di ognuna di queste. La visita è interessante e all’ultimo c’è anche uno spettacolo in vestiti tradizionali.
Prima di prendere la navetta per il ritorno pranziamo lì. Da lì si può visitare anche il Damai Beach resort, a pochi minuti a piedi di distanza, ma decidiamo che non ci interessa molto. In realtà ci hanno anche riferito che in quella zona il mare non è molto bello.
In albergo ci riposiamo, passeggiamo, andiamo in piscina e ci facciamo un massaggio in un centro vicino all’albergo scelto da noi, il Borneo Traditional Massage Centre, e questa volta va meglio. Prima di cena andiamo all’ufficio di Borneo Adventure per prenotare un’altra escursione e sorpresa delle sorprese… prenotare da qui le escursioni costa quasi metà che prenotarle da internet!!! Siccome il giorno dopo soggiorneremo a Kota Kinabalu, da lì è possibile fare un’escursione sul fiume Klias (circa 400 MYR per due persone).

La sera ceniamo al Life Cafè consigliato dalla Lonely Planet e adatto ai vegetariani: il locale ha posti al chiuso e all’aperto, è carino e accogliente ed offre una serie di piatti cinesi di tutti i tipi buonissimi, e a prezzi molto bassi. Ottimo posto!

10° GIORNO – 18 Luglio 2009
Questa mattina prendiamo il volo per Kota Kinabalu con la Malaysian Airlines e soggiorniamo all’hotel Le Meridien (vedi recensioni su tripadvisor) un albergo centrale e molto bello. La mattina facciamo un primo giro nei dintorni dell’albergo, un po’ deludente, e poi ci prepariamo per l’escursione sul fiume in partenza nel primo pomeriggio. Borneo Adventure viene a prenderci in albergo e dopo un viaggio di due ore arriviamo al molo dove ci attende la barca. Al molo c’è un ristorante e un centro souvenir dove possono essere noleggiati i binocoli, molto utili, li consiglio. Il giro comincia e dura qualche ora durante la quale avvistiamo le scimmie nasiche, molto da vicino, qualcuno un coccodrillo, i bufali d’acqua al tramonto e ci godiamo questa bellissima navigazione nel fiume circondato dalla foresta. Al tramonto lo spettacolo è meraviglioso. Al molo invece con il buio è possibile ammirare le lucciole.

Ceniamo al buffet molto buono del ristorante, compreso nel prezzo dell’escursione, e poi ripartiamo per Kota Kinabalu. E’ stata una gita fantastica, la consiglio veramente.
11° GIORNO – 19 Luglio 2009
L’indomani, non trovando molto interessante la città, decidiamo di fare una gita al parco marino Tunku Abdul Rahman National Park, costituito da cinque isole al largo della città: Pulau Gaya, Manukan, Sapi, Mamutik e Sulug. Nel tragitto a piedi dall’albergo per arrivare al molo, circa 30 minuti, incontriamo una ragazza spagnola che è alla ricerca del molo e si incammina con noi. Arrivati lì decidiamo a caso per una delle agenzie che offrono il tour per le isole e decidiamo di visitare l’isola di Sapi e Manukan. Alla prima sosteremo per due ore e alla seconda per circa tre. La barca si occupa di accompagnarti e prendere appuntamento per portarti su un’altra isola.
Le due isole in realtà, in confronto ad altre visitate in Thailandia e Malaysia, non sono nulla di speciale, sia per la spiaggia che per il mare. Le isole poi non offrono molti servizi, quindi bisogna arrivare già attrezzati e con cibo e acqua.
Il nostro ritorno è stato un pò travagliato, in quanto alle 17, quando avevamo appuntamento con la barca per il ritorno a Kota Kinabalu, si è scatenata una vera e propria tempesta, con raffiche fortissime di vento e un cielo nero che sputava grandine. Chiaramente l’unico riparo sull’isola era un tettuccio del molo e siamo stati sotto la tempesta per più di mezz’ora. Quando il tempo si è calmato, la barca ci ha caricato ed abbiamo navigato il mare grosso fino alla costa.
La sera, abbiamo ripiegato su un ristorante pizzeria italiano sul lungo mare a 10 minuti dall’albergo.

12° GIORNO – 20 Luglio 2009
Questa mattina l’abbiamo dedicata alla visita della città nella zona dell’albergo, al mercato sul lungo mare, e ad un centro commerciale per fare un pranzo veloce. Dopo l’esperienza in questa zona, posso dire che è una tappa che si può escludere; organizzando il viaggio ero infatti indecisa tra la zona di Kota Kinabalu ela zona di Sandakan dove è possibile vedere anche lì gli oranghi nel parco Sepilok, attraversare il fiume Kinabatangan e visitare l’Isola delle tartarughe. Oggi sceglierei la zona di Sandakan.
Dopo pranzo ci attende il volo della Malaysian Airlines per Tawau, dove ci attende un pullmino che ci porterà al porto di Semporna dove prenderemo un motoscafo che ci porta dopo un viaggio di poco meno di un’ora sul paradiso in terra.
Se ho pensato che Nang Yuan era il paradiso, che le isole Perhentian avevano una fauna marina eccezionale, di Pom Pom Island posso solo dire che in tutto e per tutto è un tesoro che contiene meraviglie di ogni genere e che ti regala meravigliose emozioni.
Al nostro arrivo veniamo accolti, veniamo portati al nostro bungalow sulla spiaggia, facciamo un massaggio al tramonto sul mare nel loro centro massaggi, e poi ci prepariamo per un’ottima cena a buffet. Per me che sono vegetariana ho avuto dei piatti preparati apposta per me molto buoni e ricercati.
E dopo cena uno spettacolo cui non ho mai assistito: le tartarughe nate qualche giorno prima a Pom Pom e che loro hanno custodito fino ad oggi, sono pronte per cominciare la loro avventura in mare. La liberazione avviene nella notte e con le torce gli illuminiamo il percorso verso l’acqua… Che emozione!!!
Fatta conoscenza di Carla, una ragazza italiana che si occupa del Dive Center, e degli altri istruttori sub, mi prenoto per un’immersione mattutina.

13° GIORNO – 21 Luglio 2009
Prima mattina a Pom Pom, con colazione ricca di frutta e di molte altre cose, e successiva preparazione alla mia prima immersione in queste acque. Se Sipadan è il paradiso dei subacquei, quest’isola a un’ora di barca mi lascerà a bocca aperta.
Nelle due immersioni mi accompagna l’istruttrice Michelle e altri tre sub. Lo spettacolo sottomarino, nonostante la giornata non sia limpida ma un pò nuvolosa, è a dir poco emozionante. Una quantità simile di specie marine, piante e tartarughe mi ha lasciato a bocca aperta: quanti colori e quanta bellezza. Le tartarughe compaiono ogni tanto dal nulla e si allontanano alla ricerca di un po’ di pace, senza sub che le guardano incuriositi.
Finita la prima immersione ne prenoto subito un’altra per il giorno dopo!
Il pomeriggio è di relax, esplorazione di tutta l’isola che si gira completamente in circa un’ora, e riposo fino all’ora di cena.

14° GIORNO – 22 Luglio 2009
Altra immersione da ricordare. Un ragazzo del dive fa le foto sott’acqua e poi mi darà un cd con le foto dell’immersione.
Il pomeriggio scorre anche questo in relax, snorkeling davanti al nostro bungalow dove spingendosi un pò al largo si trovano molti pesci e può capitare di incontrare qualche altra specie che si incontra difficilmente…

15° GIORNO – 23 Luglio 2009
Oggi è il nostro ultimo giorno e per il pomeriggio abbiamo prenotato un’escursione in snorkeling sulla barriera corallina.
La giornata scorre tranquilla e piacevolmente. Assaporiamo le ultime delizie di questo posto e ce le porteremo a casa.

16° GIORNO – 24 Luglio 2009

La mattina si parte prestissimo per un tour de force che ci proverà un pò: barca da Pom Pom Island a Semporna, pullmino fino a Tawau, volo fino a Kota Kinabalu e volo fino ad Hong Kong. Qui ci aspetta uno stop di circa otto ore e decidiamo di girare ancora un pò per Hong Kong. Compriamo il biglietto del treno (N.B. il biglietto A/R per lo stesso giorno costa meno che un’A/R normale) e ci dirigiamo verso il centro. Passeggiamo per le vie di Hong Kong nei pressi del Victoria Park, un ampio spazio verde e molto frequentato perchè offre la possibilità di praticare una gran varietà di sport: tennis, nuoto, basket, etc. Dopo una cena veloce, ci dirigiamo verso l’aeroporto per il ritorno in Italia.